mercoledì 12 ottobre 2016

La storia del Millwall 15 - 1955/1956

Dal 1950 al 1955 i Leoni avevano disputato quattro ottimi campionati su cinque disputati senza mai però trovare la promozione in Second Division: 5° nel 50-51, 4° nel 51-52, 2° nel 52-53, 12° nel 53-54 e infine 5° nel 54-55. Avrebbero potuto fare ancora meglio se fosse stato modificato l'arcaico sistema delle promozioni che premiava solamente la prima squadra classificata, dando più spazio ai club le cui stagioni tendono a "morire" dopo l'eliminazione dalla Coppa. Purtroppo il vento stava cambiando e sarebbero arrivati tempi difficili per il club di Cold Blow Lane. La stagione 1955-1956 cominciò sotto i peggiori auspici. Il primo duro colpo fu la cessione di Saward all'Aston Villa per 10.000 sterline, che ebbe se non altro il merito di rimpinguare le asfittiche casse del club. Saward fu rimpiazzato da Colin Rawson, gregario generoso ma non all'altezza della situazione, e la squadra ne risultò fortemente indebolita. La difesa, guidata dal pur bravo portiere Finlayson e dagli esperti Jardine e Anslow, subì ben 100 gol, il passivo più pesante di tutta la storia del Millwall. Umilianti furono le sconfitte contro l'Ipswich Town: 5-0 a Portman Road e 2-6 a Londra, con il piccolo centravanti Wilf Grant autore di una tripletta in entrambi i match. Nel mese di gennaio dopo una batosta in F.A. Cup contro il Northampton Town, 4-1 senza appelli, il manager Hewitt venne licenziato. Ne seguì uno sgradevole caso giudiziario. Dopo mesi di tribunali e battaglie legali, nel luglio del 1957 Hewitt vinse la causa che aveva intentato per ingiusto licenziamento e fu risarcito con 4.500 sterline. Senza di lui la squadra galleggiò sempre in cattive acque e dovette faticare non poco per evitare gli ultimi due posti, che significavano rischiare la non "re-election". Le tre giornate finali furono drammatiche. Il Millwall, con l'acqua alla gola e un piede e mezzo nella fossa, era ultimo e sarebbe servito un autentico miracolo per evitare il rischio di retrocessione. Nella 44° giornata affrontava in trasferta il derelitto Gillingham. Gli spalti del Priestfield erano occupati per gran parte dai tifosi dei Leoni. I giocatori, questa volta, non delusero la loro gente: superbo 0-5 e salvezza ancora a portata di mano. Il turno successivo vedeva il Millwall impegnato al Den contro l'Orient. Gli O's erano già campioni della Division e non lottarono più di tanto: altro 5-0 roboante per il Millwall. Ma la definitiva salvezza fu conquistata solo una settimana più tardi. Il Millwall espugnò Norwich per 1-0 e chiuse salvo in ventiduesima posizione su ventiquattro squadre. Shepherd, che aveva perso quasi tutta la stagione per infortunio, tornò in tempo per risultare decisivo negli ultimi incontri mentre il londinese Joe Tyrrell, arrivato dall'Aston Villa a stagione in corso, segnò ben undici gol in sole dodici gare giocate. Jardine, invece, si dimostrò infallibile dal dischetto: otto centri su otto tentativi. Il miglior marcatore del Millwall, però, fu Summers che realizzò 24 degli 83 gol totali della squadra. Performance, quella di Summers, che rappresentò la miglior prestazione individuale post bellica.

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