sabato 30 gennaio 2016
lunedì 25 gennaio 2016
Oh Letizia!
28° Giornata - PROACT STADIUM, CHESTERFIELD, 23 GENNAIO 2016
CHESTERFIELD-MILLWALL 1-2 (1-1)
MARCATORI: 25' Morsy (C), 27' O'Brien (M), 47' Gregory (M)
SPETTATORI: 7.078 (854 Lions)
MILLWALL : Archer, Cummings, Webster, Beevers, Ferguson (76' J.Martin), Wallace, Abdou, Williams, O'Brien (78' Upson), Gregory (89' Onyedinma), Morison
Il bellissimo gol di Aiden O'Brien
sabato 23 gennaio 2016
mercoledì 20 gennaio 2016
Un ardimentoso del nostro tempo
27° Giornata - THE DEN, LONDRA, 17 GENNAIO 2016
MILLWALL-PORT VALE 3-1 (3-0)
MARCATORI: 14' e 34' su rigore Gregory (M), 45' Morison (M), 61' Hooper (P)
SPETTATORI: 7.773 (287 Valiants)
MILLWALL : Archer, Cummings, Ferguson, Beevers, Webster, O'Brien (88' Marquis), Williams, Abdou, Wallace (63' Upson), Gregory (87' Onyedinma), Morison
MILLWALL-PORT VALE 3-1 (3-0)
MARCATORI: 14' e 34' su rigore Gregory (M), 45' Morison (M), 61' Hooper (P)
SPETTATORI: 7.773 (287 Valiants)
MILLWALL : Archer, Cummings, Ferguson, Beevers, Webster, O'Brien (88' Marquis), Williams, Abdou, Wallace (63' Upson), Gregory (87' Onyedinma), Morison
Il colpo di testa di Lee Gregory che porta in vantaggio il Millwall
Shaun Williams ipnotizza il pallone
Ancora Gregory trasforma il rigore del 2-0
Shane Ferguson in azione
Steve Morison ancora a segno
Il 3-0 di Morison da dietro la porta
Il manager Neil Harris
domenica 17 gennaio 2016
giovedì 14 gennaio 2016
Bocciati a Oxford
Johnstone's Paint Trophy Semifinale andata - THE DEN, LONDRA, 14 GENNAIO 2016
MILLWALL-OXFORD UNITED 0-2 (0-2)
MARCATORI: 15' e 42' Roofe
SPETTATORI: 7.275 (1.222 U's)
MILLWALL : Forde, Cummings, Martin (64' O'Brien), Beevers, Webster, Williams (78' Upson), Abdou, Ferguson, Gregory (85' Onyedinma), Morison, Wallace
MILLWALL-OXFORD UNITED 0-2 (0-2)
MARCATORI: 15' e 42' Roofe
SPETTATORI: 7.275 (1.222 U's)
MILLWALL : Forde, Cummings, Martin (64' O'Brien), Beevers, Webster, Williams (78' Upson), Abdou, Ferguson, Gregory (85' Onyedinma), Morison, Wallace
mercoledì 13 gennaio 2016
The Den, la tana dei Leoni di Londra
Bellissimo pezzo sul
Millwall dal sito: http://www.footballpints.com/
New Cross. Per alcuni è un luogo, per altri un sinistro avvertimento. Alla Tana non si passeggia, chi arriva alla Tana sta giocando con la propria incolumità. Qua le buone maniere non esistono e non sono mai esistite: il 22 Ottobre 1910 il The Den viene inaugurato con un’amichevole contro il Brighton; prima della partita il programma prevede l’inaugurazione ufficiale con annesso discorso del presidente della FA, Lord Arthur Kinnaird. Ma egli è in ritardo, e quando si scopre che si trova dall’altra parte dello stadio la gente lo solleva di peso sopra il muro e lo lancia dentro l’impianto. Strana squadra e strana storia quella del Millwall: nata in una penisola dell’East End che però si chiama Isle of Dogs, ma invece di richiamarsi al miglior amico dell’uomo sceglie come animale rappresentativo il leone; il luogo di nascita è Londra, ma i fondatori se ne sbattono e come colori sociali scelgono il bianco e il blu della natia Scozia e per non farsi mancare niente in quel 22 Ottobre viene portato in campo un leone di ottone con la scritta “We Will Never Turn Our Backs To The Enemy”. In gaelico.
New Cross. Per alcuni è un luogo, per altri un sinistro avvertimento. Alla Tana non si passeggia, chi arriva alla Tana sta giocando con la propria incolumità. Qua le buone maniere non esistono e non sono mai esistite: il 22 Ottobre 1910 il The Den viene inaugurato con un’amichevole contro il Brighton; prima della partita il programma prevede l’inaugurazione ufficiale con annesso discorso del presidente della FA, Lord Arthur Kinnaird. Ma egli è in ritardo, e quando si scopre che si trova dall’altra parte dello stadio la gente lo solleva di peso sopra il muro e lo lancia dentro l’impianto. Strana squadra e strana storia quella del Millwall: nata in una penisola dell’East End che però si chiama Isle of Dogs, ma invece di richiamarsi al miglior amico dell’uomo sceglie come animale rappresentativo il leone; il luogo di nascita è Londra, ma i fondatori se ne sbattono e come colori sociali scelgono il bianco e il blu della natia Scozia e per non farsi mancare niente in quel 22 Ottobre viene portato in campo un leone di ottone con la scritta “We Will Never Turn Our Backs To The Enemy”. In gaelico.
Non piace a nessuno, e loro se ne
fregano. Gli annali riportano un budget di 10.000 sterline a disposizione
dell’archistar Archibald Leitch per progettare e rendere realtà la nuova casa.
Per la cronaca, il Brighton non si intimidisce più di tanto e porta a casa la
vittoria per 1-0. Nel 1920 il club è tra i 23 fondatori della Football League
Third Division, così che il primo match nel nuovo campionato vede i Lions
vincere 2-0 sul Bristol Rovers. In quegli anni inizia a nascere la nomea della
squadra come hard fighting team, per ora però solo in ambito puramente sportivo
e riguardante specialmente le coppe: a farne le spese è soprattutto
l’Huddersfield Town, che nella FA Cup 1926-1927 da campione in carica viene
eliminato al terzo turno con un perentorio 3-1. Nella stagione successiva le
reti delle porte dello stadio si gonfieranno per ben 87, record che a distanza
di quasi un secolo ancora resiste. Se segni così tanto è molto facile che le
partite le vinci, e difatti il Millwall vince il campionato e viene promosso in
Second Division. Nonostante un andirivieni tra la seconda e la terza divisione,
il club rientra tra quelli con la miglior gestione economica ed è nella top ten
di quelli con più seguito: è infatti nel 1937 che il The Den registra la
massima affluenza toccando quota 48672 in un match di FA Cup contro il Derby
County. Il cammino in coppa si fermerà ad Huddersfield, dove i Lions vengono
sconfitti in semifinale per 2-1 dal Sunderland davanti a quasi 63 mila persone.
Nel 1939 alla Tana si vive una stagione esaltante che sembra portare il
Millwall dritto in Prima Divisione per la prima volta nella sua storia. Ma
verso la fine dell’anno solare, esplode il secondo conflitto mondiale. La
squadra ne soffrirà particolarmente, per via della vicinanza dello stadio ai
Surrey Commercial Docks, obiettivo strategico in tempo di guerra. Il 19 Aprile
del 1943 le bombe tedesche cadono su South London, e la North Terrace viene
pesantemente colpita. Dato che le disgrazie non vengono mai sole, una settimana
dopo una sigaretta gettata per terra appicca il fuoco nella Main Stand, che
viene completamente distrutta. Il club è così costretto a vagare tra i campi di
Charlton, Crystal Palace e perfino degli odiati rivali del West Ham.
Ma l’incubo finisce e il 24 Febbraio
1944 il Leone torna alla sua tana, uno stadio con soli posti in piedi
ricostruito grazie al sudore della fronte dei tifosi. Ma i tempi cupi
continuano: per via del razionamento post bellico, il club si vede rifiutato il
permesso di costruire una nuova tribuna doppia. Nel 1948 finalmente vede la
luce la nuova terrace, dotata di una copertura sufficiente per un solo terzo
della sua estensione. Non siamo nella Londra bene, qua se piove sono problemi
tuoi, male che vada ti prendi una doccia e risparmi sulla bolletta dell’acqua,
ammesso che a casa ti lavi. Nel 1953 vengono poi installati i riflettori,
inaugurati in una partita contro il Manchester United vinta per 2-1 davanti a
25 mila spettatori. È in questi anni che nasce il Lions’ Roar, letteralmente il
dodicesimo uomo in campo, tanto che la squadra resta imbattuta in casa per due
anni e mezzo dal 1964 al 1967 con un filotto di 59 partite. Lo stadio, che
rimane praticamente immutato per tutta la sua esistenza, cresce enormemente nel
suo cuore pulsante, il tifo: se all’inizio doveva essere inteso come un sostegno
appassionato alla propria squadra e un incoraggiamento all’avversario per il
bel gioco, ben presto si tramuta in un ruggito ostile e intimidatorio. Il Leone
regna sovrano. Negli anni '70 i tifosi si godono la "Class of ’71",
forse la miglior squadra della storia del club, e grazie ai loro risultati si
inizia a pensare a un nuovo “Super-Den”, un impianto completamente a sedere che
possa ospitare tra le 20 e le 30 mila persone. Il progetto non vedrà mai la
luce e si preferì dare qualche ritocco al vecchio stadio, che già mostrava i
segni del tempo. Non si può parlare dello stadio del Millwall senza tener conto
di chi lo occupava, ecco perché gli anni ’80 furono la massima espressione del
The Den e del Lions’ Roar. L’hooliganismo trova nella Tana un ottimo terreno di
crescita, e i Bushwackers riservano calda accoglienza a qualunque avversario,
sia sugli spalti che sul campo.
Il 1985 è il turning point: nella
trasferta di Luton i tifosi ospiti danno il meglio di sé, e per cercare di
bloccare la violenza generale i dirigenti del club si dedicano al progetto di
un nuovo stadio. Nel frattempo però la caldissima tifoseria spinge il Millwall
verso grandi risultati: è il Primo Ottobre 1988 quando i Lions si trovano in
cima alla classifica di First Division, grazie soprattutto al duo
Cascarino-Sheringham, che in tre anni accumulano un bottino di 99 gol. Cold
Blow Lane non è un bel posto, né per giocare né per guardarsi una partita. Tra
i record della squadra si registra anche quello del maggior numero di partite a
porte chiuse decise dalla FA: ben 5. Ma il tramonto sta calando: nel 1990 la
squadra retrocede, e tre anni dopo la Tana apre i suoi cancelli per l’ultima
volta. È l’8 Maggio 1993, quando, per coincidenza, il Bristol Rovers fa da
comprimario all’evento. Il risultato, 0-3 per gli ospiti, conta poco. L’urlo si
ammutolisce e diventa pianto. In lontananza già si vede la sagoma del nuovo
Den, stadio conforme alle nuove norme che se si chiamasse Millwall Arena o
Lions Park sarebbe la stessa cosa. Il Millwall non è conforme, i suoi tifosi
non lo sono. Il leone non sarebbe il re degli animali se fosse conforme. È il
leone che decide e che detta legge, è il re e non teme nessuno. Un ragazzo
salta sulle inferriate e si arrampica sul tetto della North Terrace, con addosso
un costume da leone. Arriva in cima, si alza in piedi e fieramente guarda
l’orizzonte. Ai suoi piedi i tifosi esplodono in un boato. Loro ci sono, non
piacciono a nessuno, non gli importa. Loro sono il Millwall e il The Den è la
loro casa. Hic Sunt Leones.
martedì 12 gennaio 2016
Se è sabato, deve essere ad Oldham
Recupero 21° Giornata - BOUNDARY PARK, OLDHAM, 9 GENNAIO 2016
OLDHAM ATHLETIC-MILLWALL 1-2 (0-1)
MARCATORI: 2' Gregory (M), 59' Jones (O), 85' Morison
SPETTATORI: 3.558 (362 Lions)
MILLWALL : Forde, Cummings, Martin, Beevers, Webster, Wallace (64' O'Brien), Williams, Abdou, Ferguson, Gregory (76' Onyedinma), Morison (87' Marquis)
OLDHAM ATHLETIC-MILLWALL 1-2 (0-1)
MARCATORI: 2' Gregory (M), 59' Jones (O), 85' Morison
SPETTATORI: 3.558 (362 Lions)
MILLWALL : Forde, Cummings, Martin, Beevers, Webster, Wallace (64' O'Brien), Williams, Abdou, Ferguson, Gregory (76' Onyedinma), Morison (87' Marquis)
Il gol di Lee Gregory che sblocca subito il risultato
L'incornata di Steve Morison per l'1-2 finale
Morison festeggia sotto il settore dei Lions
sabato 9 gennaio 2016
domenica 3 gennaio 2016
Falsa ripartenza
25° Giornata - OAKWELL, BARNSLEY, 2 GENNAIO 2016
BARNSLEY-MILLWALL 2-1 (1-0)
MARCATORI: 12' Winnall (B), 61' Morison (M), 67' Hammill (B)
SPETTATORI: 8.700 (385 Lions)
MILLWALL : Forde, Edwards (68' Abdou), Martin, Beevers, Webster, Upson (46' Ferguson), Williams, Saville, Onyedinma (46' Gregory), O'Brien, Morison
BARNSLEY-MILLWALL 2-1 (1-0)
MARCATORI: 12' Winnall (B), 61' Morison (M), 67' Hammill (B)
SPETTATORI: 8.700 (385 Lions)
MILLWALL : Forde, Edwards (68' Abdou), Martin, Beevers, Webster, Upson (46' Ferguson), Williams, Saville, Onyedinma (46' Gregory), O'Brien, Morison
sabato 2 gennaio 2016
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