martedì 12 luglio 2016

La storia del Millwall 9 - 1949/1950

L'annata 1949/1950 fu definita da molti addetti ai lavori "La stagione d'oro" per Londra: l'Arsenal, infatti, trionfò in Coppa mentre gli Spurs dominarono la Second Division. Di sicuro non riservò le stesse soddisfazioni alle altre squadre della città, men che meno al Millwall. Due anni dopo la retrocessione in Third Division, il Millwall si trovò di nuovo in serie difficoltà. Nonostante la rosa del club fosse composta dagli stessi giocatori che l'anno prima avevano ottenuto un discreto ottavo posto, il Millwall rimase per tutto il campionato nelle posizioni di coda. Il girone meridionale della terza divisione fu incredibilmente combattuto in quella stagione: le difese dominarono e solo il Notts County, guidato da Tommy Lawton, segnò in media più di due gol a partita. Il Millwall ne realizzò solamente 55. Il capocannoniere fu di nuovo Jimmy Constantine con 14 centri, due dei quali in F.A. Cup, dove il Millwall fu sconfitto 5-3 dall'Exeter City in un match thriller. Il Den fu violato ben nove volte e le cose non andarono meglio in trasferta. Il finale fu drammatico. Il Millwall perse in casa con l'altrettanto disperato Newport County e non andò più in là del pareggio con Aldershot e Walsall. Finì miseramente all'ultimo posto, preceduto di due punti proprio dal trio sopra citato. Al termine della stagione diversi club di non-league furono molto più attivi del solito nella ricerca dell'ammissione alla Football League e fu concreto il rischio per il Millwall di perdere il proprio posto tra i professionisti (la quarta divisione non esisteva ancora e, come vedremo in seguito, fu proprio il Millwall uno dei club fondatori). In realtà il Millwall non doveva temere alcun declassamento e, grazie al suo glorioso passato, venne rieletto regolarmente in Third Division insieme al solito Newport County. Ad ogni buon conto la divisione fu allargata e vennero ammesse due nuove formazioni: il Colchester United e il Gillingham. É necessario spiegare il meccanismo della Re-election per capire meglio questa situazione. La Football League fino al 1987 era a numero chiuso: qualsiasi squadra ambisse ad entrarvi, partendo ovviamente dalla Fourth Division, doveva presentare domanda formale e attendere l'esito di una votazione alla quale partecipavano i 44 club delle prime due serie, First Division e Second Division, più altri due club a testa in rappresentanza delle restanti due categorie. Nella scheda di votazione venivano inseriti sia i nomi delle squadre terminate agli ultimi posti della quarta divisione della stagione precedente, sia quelli di alcune delle migliori formazioni della non-league, appartenenti cioè alle divisioni inferiori. Ciascun avente diritto al voto doveva indicare i nomi della squadre che avrebbe voluto vedere nella Fourth Division nella stagione successiva, e al conteggio dei voti si tiravano le somme: se un club appartenente alla Football League otteneva meno preferenze di uno che veniva dal grado inferiore, quest'ultimo lo sostituiva. Di fatto, la circostanza si verificò poche volte, quasi sempre, infatti, i club già in Football League ottennero la Re-election e vennero cacciati solo quelli situati in zone scomode o dispendiose da raggiungere, specialmente se delle coste del nord (il Gateshead, per esempio, fu eliminato nel 1960). Nel 1987 il potere e l'influenza dei club di non-league erano notevolmente cresciuti, e preso atto che ci voleva comunque un maggior dinamismo, la Football League introdusse la retrocessione automatica della squadra ultima classificata in quarta divisione, con promozione del club campione del massimo livello di non-league, solo però a patto che disponesse di un impianto di gioco e di strutture societarie adeguate (il primo club che beneficiò di questa nuova regola fu lo Scarborough).

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